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"Nella frenesia
della nostra vita,
quante volte abbiamo
sentito l’esigenza
di fermarci e
staccare per un
attimo, anche solo
per riflettere o per
fare una telefonata
ad un amico.
L’occasione ci è
spesso offerta,
senza nemmeno
accorgerci,
dall’attesa
dell’autobus o del
tram in quei luoghi
“particolari” che
sono le fermate.
Spesso non ci si
pensa, ma la fermata
del trasporto
pubblico può essere
considerata come
punto di riferimento
per una serie di
azioni, come il
comprare un
giornale, bere un
caffè, se c’è un bar
vicino, fare il
biglietto o, come
già detto,
telefonare. Questi
gesti quotidiani ci
appaiono scontati ma
sono di contorno al
nostro modo di
vivere la città,
alla nostra mobilità
e perché no, anche
al modo di stare
assieme e
socializzare.
Oggi come un tempo
le fermate sono
punti strategici del
trasporto pubblico;
proprio in questi
luoghi furono
pensate, negli anni
‘40 e ‘50, strutture
apposite per
facilitare l’accesso
al servizio di
trasporto, oltre che
a fornire ulteriori
servizi e proteggere
dalle intemperie gli
utenti.
Singoli privati,
assieme ad
architetti allora
famosi in città,
promossero dei
progetti per la
costruzione di
chioschi e pensiline
da edificare nei
“nodi” della rete,
allora
auto-filo-tranviaria,
della città di
Trieste, così come
come nella periferia
in espansione, con
dei progetti
avveniristici per
stile e materiali
previsti. Gran parte
dei progetti non
furono realizzati
per questioni di
“estetica” come
recitano i dinieghi
della commissione
edilizia del tempo,
ma in sé
rappresentano dei
capolavori di
grafica e di stile
che meritano la
giusta diffusione e
valorizzazione.
La mostra, già
esposta nell’autunno
del 2004 in piazza
della Borsa, è oggi
riproposta da
inBUSclub in
collaborazione con
la Trieste Trasporti
ed il Centro
Commerciale
Montedoro Freetime.
Al tempo i progetti
furono esposti in
due autobus storici,
in una mostra
allestita dalla
stessa Trieste
Trasporti con il
contributo della
Provincia di
Trieste. Tutto ciò
grazie alle pazienti
ricerche d’archivio
effettuate
dall’architetto
Federica Rovello
presso l'Archivio
Generale del Comune
di Trieste. Il
progetto grafico era
stato allora curato
da Massimo Verlicchi
mentre la diffusione
mediatica era stata
elaborata da
Vittorio Sgueglia
della Marra.
L’occasione è buona
per “rifare” questo
viaggio, o meglio
questa “attesa”, per
le vie di Trieste
nelle fermate
ipotizzate e
progettate per
servire la rete del
trasporto pubblico
che nel dopoguerra
era in piena
espansione sul
territorio."
La mostra rimarrà
aperta con gli orari
lavorativi del
Centro Commerciale
sino al 6 gennaio
2014.
"Altri tempi
dell'attesa"
venerdì 22 novembre
2013 alle ore 17.30
Centro Commerciale
Montedoro Freetime
- Via Flavia di
Stramare, 119/e,
Muggia -
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